La Scuola Militare Teuliè è situata in Corso Italia 58 a Milano.
La costruzione del palazzo risale al periodo napoleonico, verso la fine del 1700.
Ha una superficie scoperta di 11,750 mq e coperta di 10,250, con una cubatura di circa 92,200 metri cubi.
L’odierna struttura architettonica della Scuola è rimasta piuttosto fedele all’impianto originale. Il progetto iniziale, del 1756, dell’architetto Questa si inserisce nello stile del barocchetto fiorito. L’edificio, che all’epoca ospitava il nuovo monastero di San Luca, fu terminato nel 1765 con gli ultimi ritocchi alle eleganti cornici barocche delle finestre.
L’architetto Questa progettò un edificio ad “H” con i due lati maggiori orientati in senso nord-sud, uniti da un corpo centrale con andamento est-ovest. Dal progetto risultarono così due cortili differenti tra loro. Il primo cortile, quello a sud, oggi chiamato cortile d’onore, è dominato al centro da una statua di Giulio Cesare donata nel 1935 dal ministero della Guerra in occasione della riapertura della Scuola. Esso è ornato su tre lati da serliane con parti architravate molto brevi e colonne binate in granito rosa di Baveno, tipico dei palazzi signorili milanesi.
Nell’androne principale è stato realizzato un semplice sacrario ove sono incisi, su tre lapidi affiancate, i nomi di tutti gli Allievi caduti dalla Terza Guerra d’Indipendenza alla Resistenza. Ai lati dell’ingresso sono incisi, su altre due lapidi, i diciotto nomi degli Allievi decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare cui sono intitolati i corsi della Scuola.
Il secondo cortile, quello a nord, è dedicato ad Ugo Foscolo, amico e compagno d’armi del Generale Teulié, e dal 1996 è stato attrezzato in campo polifunzionale.
Il resto della caserma, ovvero i complessi sul versante ovest che circondano l’ex Piazza d’Armi, oggi cortile del Primo Tricolore, sono scaturiti dall’imponente ristrutturazione che l’edificio subì nel 1935. La prima ristrutturazione riguardò le scuderie che furono riconvertite in alloggi. La seconda di epoca fascista portò alla costruzione di un padiglione gemello con andamento est –ovest, oggi destinato alla biblioteca, alle sale riunioni ed al salone d’onore, e alla costruzione della palestra.
Quest’ultimo edificio è un semicilindro affiancato ai lati da altri due padiglioni destinati ad ospitare la mensa e la palestra di scherma. Il fronte della palestra fu completato da un’ampia balconata e da un frontone adornato con quattro grandi fasci littori che furono scalpellati dopo la Liberazione. Dal punto di vista architettonico, oggi le parti di maggiore interesse del comlesso sono oltre al già menzionato cortile d’onore la facciata e lo scalone d’onore.
La facciata, chiara e luminosa, è maestosa, armonica e movimentata da lesene e sobri portali in granito. Di questi, il più imponente è quello centrale, dotato di stipiti in marmo venato e sormontato da un timpano curvilineo dal quale si erge una portafinestra con balconcino in pietra traforata.
Le altre finestre centrali della facciata, solo al primo piano, sono ornate da leggere cimase ad arco. Lo scalone d’onore, a doppia rampa, è l’elemento più imponente e decorativo di tutto l’edificio, con granito rosa di Baveno e una balaustra in marmo rosa che porta ai locali della Sala Convegno al piano superiore. All’altezza del pianerottolo è collocato il cenotafio del Generale Teulié, opera dell’architetto Giovanni Battista Chiappa.
Un riguardo particolare, infine, merita la biblioteca della Scuola Militare “Teulié”.
Organizzata in cinque ampie sale, raccoglie al suo interno 75.000 volumi dei più svariati argomenti: scienze umane, opere scientifiche, enciclopedie, riviste, raccolte di leggi, cartografia, storia militare.
Questi volumi provengono dalla Savoia, dopo la cessione della regione alla Francia, attraverso il trasferimento del Fondo Chambery, ricca biblioteca militare, a Milano. Negli anni si sono poi aggiunti i volumi di storia militare del fondo di Presidio di Milano e del fondo Adolfo Casanova, industriale melzese che lasciò la sua ricca collezione libraria alla Caserma Teulié.
I manoscritti sono 31. Il più antico risale al 1407 e conserva la legatura originale con piatti in legno e dorso in cuoio. Tra gli altri figurano anche una circolare del Cavour del 1859, un dispaccio di Metternich ed un proclama di Lord Wellington del 1814.
Gli incunaboli sono stati stampati prima del Cinquecento.
Numerose sono le opere del Seicento e Settecento, come la serie di volumi di Giovanbattista Piranesi e del figlio Francesco. Il pezzo più noto è la Colonna Traiana, capolavoro di precisione. Degne di nota sono anche le rime Rime del Torquato Tasso (1580) ed un volume con i progetti di costruzione della Scala di Giuseppe Piermarini.